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Il Duomo di Siena

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Il Duomo di SienaCon il Sangallo Park Hotel di Siena puoi raggiungere velocemente il centro storico della città e visitare il Duomo di Siena; uno degli esempi più insigni di cattedrale romanico-gotica italiana. Secondo la tradizione quella attuale sostituisce una prima chiesa dedicata a Maria, eretta intorno al sec. IX, sorta nel luogo in cui si trovava un tempio offerto a Minerva. Nel 1058 si tenne in questa chiesa un sinodo che portò all’elezione di papa Nicola II e alla deposizione dell’antipapa Benedetto X.
Nel 1196 la corporazione dei costruttori fu incaricata della costruzione di una nuova cattedrale. La seconda fase di costruzione del duomo di Siena cominciò nel 1339. Essa ne avrebbe più che raddoppiato le dimensioni, con la realizzazione di una navata centrale e due laterali completamente nuove, costruite perpendicolarmente alla navata già esistente. L'obbiettivo era di realizzare una Cattedrale più grande di quella della rivale Firenze e di tutta la cristianità, ma i lavori furono sospesi pochi anni dopo a causa della peste nera, della mancanza di fondi e di gravi errori statici. 
La pianta è a croce latina con transetto, cupola e campanile. Sia l’esterno che l’interno sono in marmo bianco e marmo verde/nero a strisce alternate, con l’aggiunta di marmo rosso nella facciata. Il bianco e il nero sono i colori simbolici della città e rimandano ai cavalli bianchi e neri dei leggendari fondatori di Siena: Senio e Aschio, figli di Remo. L’effetto pittorico delle fasce di marmo bicolori sui muri e sulle colonne colpisce l’occhio. Il soffitto a volta è dipinto di blu con stelle dorate.
Il rosone del coro risale al 1288 ed è stato realizzato seguendo i disegni di Duccio di Buoninsegna: è una delle vetrate italiane più antiche a noi pervenute. Il rosone della facciata risale al 1549 e raffigura l’ultima cena. 
Per quanto riguarda la scultura, nel Duomo di Siena hanno lavorato i più grandi scultori di ogni epoca: da Nicola Pisano che realizzò il pulpito (1265-1268), al figlio Giovanni, autore delle sculture della facciata, da Donatello, di cui resta la statua del Battista nell'omonima cappella, a Michelangelo che scolpì San Pietro e San Paolo, San Pio e Sant’Agostino per l’altare Piccolomini, fino a Gian Lorenzo Bernini, che creò la Maria Maddalena e il San Girolamo della Cappella del Voto.


Il pavimento del Duomo

Il pavimento fu definito “ il più bello…, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto ”  da Giorgio Vasari. Iniziato a partire dal XIV secolo fu concluso soltanto nell’Ottocento. I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono forniti da importanti pittori e scultori tra i quali il Pinturicchio, autore della tarsia con il Colle della Sapienza (1505). Le prime tarsie a "graffito" furono tratteggiate sopra lastre di marmo bianco con solchi eseguiti con lo scalpello ed il trapano e riempiti di stucco nero. Poi aggiunsero marmi colorati accostati assieme, come in una tarsia lignea, il "commesso marmoreo". In seguito si arrivò ad unire le due tecniche, ovverosia quella del graffito con quella del commesso marmoreo. Domenico Beccafumi, pittore manierista senese, attivo nella prima metà del Cinquecento, perfezionò ancora questa tecnica, ottenendo gli effetti del chiaroscuro pittorico.  
Per ragioni di conservazione, il mosaico rimane coperto per la maggior parte dell’anno e solo pochi pannelli rimangono alla vista. L’intero pavimento viene scoperto per 6/10 settimane ogni anno di solito nel mese di settembre.


La Libreria Piccolomini

La Libreria Piccolomini è famosa per gli affreschi del Pinturicchio, probabilmente basati su disegni di Raffaello. L’impatto visivo di questi affreschi è sensazionale, ricchi come sono di dettagli e colori vivaci. Essi raccontano la vita del cardinale Enea Silvio Piccolomini, che commissionò la libreria nel 1492 per conservare libri e manoscritti. Il soffitto è coperto di pannelli dipinti con soggetti mitologici, eseguiti nel 1502-03 da Pinturicchio e i suoi assistenti. Al centro della libreria c’è la famosa statua delle Tre Grazie.


La Cripta

La stanza fu scoperta per caso poco tempo fa, in occasione di indagini per il consolidamento del pavimento del Duomo, quando in prossimità del pulpito di Nicola Pisano fu notato un avvallamento. Il locale doveva essere probabilmente l’atrium dell’antica cattedrale senese, antecedente a quella odierna, come dimostrano i resti dell’ingresso a tre fornici in cui, nel 1317 venne incorporata l’abside del battistero nuovo. In questa data fu edificato il battistero attuale dopo la distruzione di quello antico, si provvide inoltre ad un ampliamento del duomo soprastante, quindi le volte dell’atrio vennero segate, furono costruite in mattoni per sorreggere la nuova porzione di pavimento e il locale coperto di terra e detriti fino a pochi anni or sono.  E' un ambiente perfettamente conservato, con le decorazioni di una chiesa medievale come effettivamente erano in origine, senza le alterazioni o le distruzioni dei vari secoli. Peducci con foglie d’acanto dipinti in brillantissimo verde, uno straordinario capitello classicheggiante ionico, colorato con ocre, rossi e blu intensi, che poggia su di un semi pilastro completamente ricoperto di decorazioni geometriche. L’effetto estetico dell’ambiente è quello di un vero tripudio di colori vividi e sfolgoranti, molto diverso dall’idea che spesso si ha di chiese medievali cupe ed oscure. 
Bellissimi nella conservazione intatta dei colori e delle parti in oro anche gli affreschi con le “Storie della Passione”. Questi dipinti e questa aula, direttamente risorti dal XIII secolo, furono la scuola e il laboratorio ove studiò e si formò Duccio di Buoninsegna.

Il Battistero

La pieve di San Giovanni Battista, affiancata dalla imponente scalinata che sale al cosiddetto “Duomo nuovo” di Siena è stata costruita nella prima metà del XIV secolo. Contiene un’opera straordinaria del primo Rinascimento, la celebre Fonte Battesimale. Le formelle in bronzo dorato, con Storie di San Giovanni Battista, sono state infatti concepite da artisti quali Jacopo della Quercia, Lorenzo Ghiberti e Donatello. Nel Battistero si conserva, inoltre, il più ampio ciclo religioso del Rinascimento senese raffigurante gli Articoli del Credo, un tema piuttosto inconsueto nella pittura italiana.

Museo dell'Opera del Duomo

All’interno della navata destra del Duomo Nuovo ha sede il Museo dell’Opera, uno dei più antichi musei privati in Italia. Viene fondato nel 1869 negli ambienti ricavati dalla chiusura delle prime tre campate della navata destra del cosiddetto “Duomo Nuovo”, la cui costruzione, iniziata nel 1339, venne interrotta dopo la peste del 1348. 
Oltre ad esporre le opere d’arte provenienti dalla Cattedrale, raccoglie corali, arredi e opere di grande valore rimosse nel corso dei secoli dalle loro originarie collocazioni. Vi si trovano le straordinarie statue in marmo raffiguranti Sibille, Profeti e Filosofi dell’antichità, scolpite da Giovanni Pisano durante la sua carica di capomastro (1285-1297), Dietro la grande cancellata che suddivide la sala, si trovano le due bellissime Lupe originariamente poste sulle colonne del sagrato del duomo. Quella di sinistra attribuita alla scuola di Giovanni Pisano, mentre quella di destra, molto più tarda, è riferita a maestranze senesi attive nella seconda metà del XVII secolo.
In fondo alla sala, dal giugno 2004, trova collocazione la grandiosa Vetrata realizzata da Duccio di Buoninsegna tra il 1287 e il 1288 e rappresenta un unicum tra i manufatti in vetro prodotti in epoca medioevale. Straordinaria la tecnica utilizzata da Duccio, che per comporre l’opera impiegò quattordici grandi pannelli composti da vetri di altissima qualità, scelti in numerose gamme cromatiche che vanno dal blu zaffiro al rosso rubino, dal giallo oro al verde smeraldo.  
Tra le numerose opere d'arte spicca la magnifica pala d’altare con la Maestà di Duccio di Buoninsegna, capolavoro assoluto dell’arte pittorica italiana del primo Trecento. Il dipinto, realizzato dal Maestro tra il 1308 e il 1311, era visibile da entrambi i lati e risulta una delle più vaste imprese artistiche di tutti i tempi, considerando che oltre quaranta figure sono rappresentate nella faccia anteriore e quasi ottanta sono presentate nelle storie del retro, delle predelle e dei coronamenti.