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Il Palio di Siena

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Il Palio di Siena in Piazza del CampoScegli il tuo hotel a Siena per i giorni del Palio e non perderti le offerte speciali del Sangallo Park Hotel. Vivi questo evento unico, la cui storia sembra intrecciarsi con le origini etrusche della città, in base alle analogie tra i primi Palii e i giochi equestri del popolo etrusco. Nel XII secolo il Palio veniva corso “alla lunga”,  con i cavalli lanciati a grande velocità per le vie della città, giungendo fino al Duomo. La corsa rientrava nell’ambito delle celebrazioni dell’Assunta. Il premio per il vincitore consisteva in un pallium, cioè un drappo di stoffa preziosa decorato. I palii “alla lunga” erano un’esclusiva dei nobili, al popolo erano riservati dei giochi molto più pericolosi come le “pugna” a cui partecipavano centinaia di persone e rappresentavano vere e proprie battaglie.
All'inizio del XVII secolo la corsa del Palio venne trasferita in Piazza del Campo a causa della pericolosità della corsa alla “lunga”. Si passa così al Palio detto “alla tonda”. Il 2 luglio 1652 è la data ufficiale del Palio di Siena come oggi lo conosciamo. Da quel momento si decise che non erano più i nobili o comunque i privati ad avere la possibilità di correre nel Palio, ma le Contrade stesse. Dal 1774 il Comune di Siena proclamò l’organizzazione dei due Palii: quello del 2 luglio e quello dell’Assunta del 16 Agosto.

 

 

I giorni del Palio

Visitare Piazza del Campo nei giorni del Palio significa vederla sotto una luce completamente diversa: viene sparsa la terra (tufo color ocra) sul percorso ad anello dei cavalli e vengono costruite le tribune di legno, che circondano la pista. 
Le Contrade attualmente sono diciassette, però la pista non può contenere più di dieci cavalli: quindi un particolare sistema di turni alternati e parziali sorteggi garantisce una certa periodicità nella partecipazione. Le sette Contrade che non hanno corso il Palio dell’anno precedente nella stessa data partecipano di diritto, mentre le rimanenti tre vengono sorteggiate.
Il giorno 29 giugno (per il Palio del 2 luglio) e il giorno 13 agosto (per il Palio del 16 agosto) i cavalli vengono portati in Piazza del Campo per la tratta, ma solo dopo aver superato accurate visite veterinarie e selezioni. Vengono raggruppati in batterie e sottoposti a prove di corsa per verificarne la velocità. I Capitani di ogni Contrada si riuniranno alla presenza del Sindaco di Siena per scegliere i dieci cavalli migliori: quelli che correranno.
Seguono le operazioni di sorteggio che assegneranno i cavalli ad ognuna delle dieci Contrade partecipanti. Dopo l’assegnazione, ogni giorno, alle 9.00 e alle 19.00, si svolgono le prove per abituare il cavallo e il fantino ai saliscendi e alle secche curve del percorso. Al termine della quinta prova, detta “prova generale”, ciascuna delle dieci Contrade organizza una grande cena propiziatoria. La mattina del Palio, verso le 7.00, nella Cappella di Piazza, viene celebrata dall’Arcivescovo di Siena la Messa del Fantino, subito dopo ha luogo l’ultima prova detta “provaccia”. Si procede alla “segnatura dei fantini”, i quali non potranno più essere sostituiti e di seguito si passa alla benedizione dei cavalli presso gli oratori di ogni Contrada. Alle ore 15.00 il “sunto”, ovvero il campanone della Torre del Mangia, inizia a far sentire i suoi rintocchi.
Per le strade della città fa la sua uscita il Corteo Storico, che termina la sfilata nella Piazza del Campo. Lo scoppio del “mortaretto” annuncia l’uscita dei cavalli dall’Entrone del Palazzo Pubblico, questi si posizionano al punto della “mossa” (la partenza). La decima e ultima Contrada entrerà di rincorsa determinando il momento della partenza e alla fine dei tre giri di pista (circa 1000 metri) si decreterà il cavallo vincitore.

Le Contrade di Siena

Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre , Valdimontone. Le Contrade soppresse sono: Gallo, Leone, Orso, Quercia, Spadaforte, Vipera.

Le contrade senesi, inizialmente assai numerose e poi ridottesi gradualmente alle 17 attuali, sono veri e propri organismi territoriali ,che raggruppano i cittadini di uno stesso rione. Nacquero tra la fine del XII e gli inIzi del XIII secolo quali organi decentrati del Comune, con compiti amministrativi e di ordine pubblico.
I loro confini attuali sono ancora così come furono delineati da un bando voluto dalla principessa Violante di Baviera nel 1729. 
Tutti i momenti di aggregazione di un senese sono legati strettamente alla propria Contrada, di cui porta orgoglioso i colori durante il periodo del Palio. E' vivace l'agonismo e la passione del popolo di Contrada: nelle strade di Siena durante i giorni del Palio sfilano cortei di contradaioli con il fazzoletto colorato. Accompagnano cavallo e fantino con canti di incitamento ed esaltazione per la propria Contrada o di scherno per l'avversaria, canti costruiti sulla medesima melodia che probabilmente deriva dal canto della Verbena che, al di fuori del Palio, accomuna i Senesi nell'orgoglio di appartenenza alla città, quasi una sorta di inno:

" Nella Piazza del Campo / Ci nasce la Verbena
Viva la nostra Siena / Viva la nostra SIENA
Nella Piazza del Campo / Ci nasce la Verbena
Viva la nostra Siena / La più bella delle città! "

Musei di Contrada

I musei hanno accumulato nella loro secolare esistenza di attività sociale, politica ed amministrativa un patrimonio eccezionale, legato al territorio e alle sue vicende storiche. I pezzi più preziosi di ogni museo sono senz'altro i Palii vinti, drappi dipinti anche da noti pittori, come Renato Guttuso, Aligi Sassu, Salvatore Fiume, Fernando Botero. Vi sono anche custodite preziose opere di gioielleria in oro e argento, alcune delle quali risalgono al XIV e XV sec., raccolte di archivio, lettere e contabilità molto antiche, processi verbali meticolosamente catalogati che raccontano la storia delle Contrade e di Siena, fino ai giorni nostri. 
Le raccolte sono arricchite da statue e tele pregevoli di antichi maestri,  paramenti sacri, briglie di cavalli da corsa, doni di personaggi celebri, reliquie di santi, elmetti indossati da celebri fantini, busti di personaggi di rango. Sulle  pareti spesso vi sono affreschi che testimoniano fatti storici di cui la contrada è stata protagonista.
I musei di contrada hanno un orario di apertura piuttosto ridotto e generalmente possono essere visitati solo previa prenotazione.